Le attività che risentiranno di una maculopatia sono la guida, la lettura di cartelli e insegne e il riconoscimento dei volti.
Da vicino, i problemi maggiori si riscontrano nella lettura e nella scrittura e possono, in base alle diverse necessità, estendersi ad attività quotidiane quali l’uso del computer, del telefono, il cucito o altre attività ricreative.
Quando il danno si è stabilito, non è più possibile affrontare la patologia dal punto di vista terapeutico, ma questo non significa che non si possa fare nulla per migliorare l’autonomia della persona e la sua qualità della vita.
In questi casi, si può ricorrere alla riabilitazione visiva. Riabilitare non significa guarire, ma rendere il paziente capace di sfruttare al meglio il residuo visivo in base alle proprie esigenze.
Da un lato, si può intervenire con sistemi che migliorano le prestazioni visive del soggetto: questi si chiamano ausili per ipovedenti e, come vedremo, ne esistono di moltissimi tipi in base al tipo e alla gravità del deficit visivo. Le prestazioni visive possono, inoltre, essere migliorate tramite particolari esercizi che prendono il nome di “training per la riabilitazione visiva”.
Dall’altro lato, si può migliorare l’ambiente in cui la persona ipovedente svolge le attività che gli risultano difficili, in modo da aumentare la sua autonomia a parità di capacità visiva.
La maggior parte delle persone con maculopatia ha bisogno di un ingrandimento, poiché la malattia, come abbiamo detto, riduce l’acuità visiva, talvolta in modo grave. Esistono numerosi sistemi ottici ed elettronici che possono essere di aiuto a questo scopo. In primo luogo, si può sfruttare l’effetto ingrandente fornite dalle lenti positive, sia sotto forma di “lente di ingrandimento” nota a tutti, sia sotto forma di occhiali ipercorrettivi.
Le lenti di ingrandimento sono oggi più efficienti e più comode da usare grazie all’integrazione di luci, stativi e bracci mobili che ne consentono un valido utilizzo in
Questo strumento è molto utile in molte situazioni, quali la letto-scrittura, l’esecuzione di lavori manuali o di autonomia personale domestica e l’igiene personale. Gli occhiali ipercorrettivi possono essere utilizzati sostanzialmente per gli stessi scopi, ma a un vantaggio estetico associano una distanza di utilizzo tanto minore quanto maggiore è il loro potere ingrandente. Pertanto, a forti e fortissimi ingrandimenti, gli occhiali ipercorrettivi sono praticamente utili solo per leggere, cosa peraltro da non trascurare, dato che l’esigenza di leggere è in assoluto la più sentita dalle persone ipovedenti con maculopatia. Un tipo particolare di sistema ipercorrettivo è l’occhiale aplanatico, in cui una particolare costruzione ottica garantisce una resa di immagine di alta qualità senza deformazioni, nonostante l’elevato potere ingrandente.
Nei casi in cui è necessario un ingrandimento molto forte, e quindi per persone con una acuità visiva molto bassa, si ricorre ai “video ingranditori”, ovvero delle televisioni a circuito chiuso in cui una telecamera riprende l’oggetto che poi viene mostrato su un monitor fortemente ingrandito. Ne esistono di portatili, poco più grandi di una lente di ingrandimento. Possono essere utilizzati per ingrandire oggetti ripresi a qualsiasi distanza, anche se l’utilizzo principale resta quello della letto-scrittura
Il computer ha creato una serie di opportunità per le persone ipovedenti, sia per quanto riguarda i sistemi di accesso alle sue funzioni da parte di chi ha una vista bassa, sia per quanto riguarda l’applicazione delle funzioni del computer stesso agli ausili per ipovedenti. Questo campo si sta ampliando sempre di più e sul mercato compaiono continuamente applicazioni dedicate o applicazioni create per altri scopi che possono rivelarsi utili per chi ha una ridotta capacità visiva.
Spesso le persone con maculopatia lamentano una cattiva visione in presenza di scarsa illuminazione o comunque quando la differenza di contrasto tra l’oggetto e lo sfondo non è ottimale. Questo sintomo è noto come “ridotta sensibilità al contrasto” e anche per questo problema esiste la possibilità di intervenire. Sappiamo che nell’ambito della luce visibile le radiazioni a maggior contenuto energetico (violetto-blu) sono quelle che riducono il contrasto dell’immagine; pertanto, i filtri capaci di trattenere queste lunghezze d’onda forniscono all’occhio un’immagine più contrastata e, in un certo senso, più nitida.
Esistono sul mercato filtri più o meno potenti per aiutare a migliorare i contrasti nei vari tipi e nei vari gradi di gravità di questo disturbo.
In altri casi l’ eccesso di luce può determinare una riduzione delle capacità visive, chiamiamo questo sintomo : “abbagliamento” e possiamo ridurne l’ impatto con filtri diversi dai precedenti che riducano la quantità di luce che arriva all’ occhio, una sorta di “occhiali da sole” specificatamente studiati per queste situazioni.
Per quanto poi concerne la letto-scrittura si può ricorrere alla funzione di inversione del contrasto presente sui video ingranditori e sui computer che mostra il testo bianco su sfondo nero eliminando la maggior parte della luce abbagliante.
Quando si è generato uno scotoma centrale, ovvero la macula per una estensione più o meno ampia, ha cessato di funzionare la persona avvertirà, come detto all’ inizio, una zona che viene avvertita come un area scura ma altre volte viene descritta come un area in cui gli oggetti fissati scompaiono.
In questi casi si deve insegnare ad evitare questi “buchi di visione” cercando di portare l’ oggetto di interesse sulla retina sana che si trova tutto intorno alla area colpita dalla patologia. Esistono diverse tecniche di esercizio per ottenere questo risultato che possono essere effettuate presso centri specializzati e prendono il nome di “training per la fissazione eccentrica”. L’ uso di aree eccentriche per l’esecuzione dei normali compiti quotidiani non è automatico e necessita di una riorganizzazione della gestualità in quanto si deve fare i conti con una alterata percezione dello spazio e della distanze che inizialmente può creare dei problemi ma che può essere migliorata con altri tipi di esercizi per migliorare il coordinamento.
Restano, infine, da menzionare tutti gli adattamenti ambientali che possono essere messi in opera per rendere confortevole ed efficiente una postazione sia questo un banco di scuola per i bambini con maculopatia ereditaria, un luogo di lavoro, una postazione di hobbistica o, più spesso, la propria abitazione ed in particolare gli ambienti dove di svolgono i compiti della vita quotidiana.
Naturalmente molti degli ausili che abbiamo descritto non sono di facile e spontaneo utilizzo e richiedono un adattamento spesso difficile e di lunga durata. Nello stesso modo anche l’insegnamento di strategie visive o comportamentali richiede un grosso impegno per ottenere il risultato sperato, ovvero il recupero della autonomia. Per questo motivo la riabilitazione visiva è una attività che viene svolta da una equipe di professionisti che collaborano tra loro occupandosi dei vari aspetti,e valutando insieme i passi in avanti compiuti dal paziente. L’oftalmologo, l’ortottista, lo psicologo, l’ottico, hanno competenze complementari nell’attività riabilitativa